Occhialeria: la contraffazione online manda in fumo 150 milioni di euro

04-06-2014 -

È quanto è emerso dall´incontro tra Alnfano e il ministero dello Sviluppo Economico, svoltosi a Roma durante il quale è stato presentata un´analisi del fenomeno. Su 700 mila siti web analizzati in tutto il mondo, le piattaforma di commercio elettronico del Far East sono risultate le più pericolose: il 54% di esse commercia occhiali falsi«Il Ministero dello Sviluppo Economico, Assocalzaturifici e Alfano, hanno presentato presso Unioncamere, il primo studio articolato che analizza il fenomeno della contraffazione online relativamente a due tra i più importanti settori del made in Italy: il calzaturiero e l´occhialeria - si legge in un comunicato di Anfao - Lo studio, finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, direzione generale per la Lotta alla Contraffazione - Ufficio italiano brevetti e marchi, e curato da Convey, azienda specializzata nella protezione della proprietà intellettuale, quantifica l´incidenza e le caratteristiche della contraffazione, sulle piattaforme web 1.0, web 2.0 (che si distinguono per il diverso grado di interazione con l´utente, ndr) ed e-commerce».Alfano ha presentato un´analisi approfondita delle principali modalità e ambienti contraffattivi del reparto occhialeria in rete, prendendo in esame un campione di 57 brand di occhiali, suddivisi per tipologia. «Sono stati esaminati, in particolare, i valori e la frequenza delle pagine web occupate dai marchi contraffatti e le modalità con cui queste pagine operano. I risultati sono stati poi suddivisi per motori di ricerca, ambienti B2B e B2C (indicano rispettivamente il commercio tra imprese e quello con l´utente finale, ndr) - prosegue la nota - Gli ambiti risultati più pericolosi, dopo l´analisi condotta su oltre 700 mila documenti catturati dalla rete, trovano in prima posizione le grandi piattaforme di commercio elettronico, in primis quelle della Cina/Far East, seguite dal "web1.0″ (in contesto "neutro" 21% negli occhiali) e, infine, i social network».La contraffazione rappresenta una significativa minaccia per l´intero sistema economico e produttivo italiano, «in quanto intacca direttamente la competitività del sistema paese nel suo complesso, oltre che l´immagine stessa del made in Italy nel mondo - si legge ancora - Il fenomeno, infatti, determina la perdita di quote di mercato dell´industria nazionale, nonché la perdita di posti di lavoro e si è acutizzato con la crisi e con la diffusione massiccia di internet, che rende più appetibili i prodotti contraffatti perché meno costosi». È, infatti, tra i 100 e i 150 milioni di euro di fatturato annuo la perdita stimata da Anfao per le aziende italiane del settore e di oltre 500 posti di lavoro, senza considerare il danno all´erario in termini di Iva e tasse non riscosse.«L´incontro ha rappresentato un momento fondamentale di impegno del Governo, delle Istituzioni e delle associazioni coinvolte per far fronte comune a un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti - conclude la nota - L´obiettivo finale dello studio, sulla base degli elementi raccolti nel corso dell´indagine, è fornire agli attori coinvolti, in primis il ministero per lo Sviluppo Economico - DG "Lotta alla contraffazione UIBM", alcune possibili linee di politica industriale applicabili sia ai settori calzature e occhiali sia, più in generale, agli altri comparti del manifatturiero italiano caratterizzati da dinamiche simili»




Fonte: B2Eyes